Prima di scrivere questo articolo, ci ho riflettuto parecchio. Quando si toccano temi legati all'etica professionale, ci si addentra in un terreno minato. Tuttavia, sono convinto che chi avrà la pazienza di leggere fino in fondo porterà con sé nozioni importanti, che tu sia un imprenditore, un libero professionista o uno startupper.
Se mi conosci già e hai letto i miei articoli precedenti, saprai che odio l'aria fritta. Cerco di offrire valore concreto senza girare intorno alle questioni. Leggendo questo articolo, acquisirai delle nozioni che ti eviteranno di essere fregato da strumenti gratuiti venduti come prodotti commerciali da chi non offre nulla di valore aggiunto.
CMS, blog e software gratis: cosa ci stanno realmente vendendo?
Non è mia intenzione denigrare gli strumenti open source. Anzi, voglio fare chiarezza su come nascono questi software, spesso sviluppati da volontari, che vengono poi rivenduti come prodotti commerciali da "scrocconi digitali" a utenti ignari. Questo fenomeno calpesta lo spirito originale del software libero.
La domanda che dobbiamo porci è: sappiamo davvero cosa stiamo comprando? Sì, perché mentre gli strumenti open source possono essere una scelta valida, bisogna capire cosa c'è dietro e come vengono presentati sul mercato.
Free Software e Open Source: cosa sono e come nascono?
Anche se non sei un tecnico, probabilmente hai già sentito parlare di software libero e open source. Si tratta di software sviluppati da comunità di volontari o aziende, rilasciati sotto licenze che ne garantiscono la libertà di utilizzo, distribuzione e modifica. Due delle licenze più famose in questo ambito sono la GPL e la BSD.
Licenza GPL
La GPL (General Public License) è una licenza che garantisce a chi utilizza il software di accedere al suo codice sorgente. Questo significa che chiunque può scaricare, modificare e ridistribuire il software, a patto che continui a rendere disponibile il codice sorgente delle versioni modificate. In altre parole, se modifichi un software GPL, devi rilasciare anche le modifiche, permettendo agli altri di beneficiare del tuo lavoro.
Un esempio famoso di software rilasciato sotto licenza GPL è Linux, il sistema operativo open source utilizzato da milioni di server e dispositivi in tutto il mondo.
Licenza BSD
La licenza BSD (Berkeley Software Distribution) è un'altra licenza open source, ma con una differenza importante rispetto alla GPL. Mentre la GPL obbliga chi distribuisce il software a fornire il codice sorgente, la licenza BSD non impone questo vincolo. Questo significa che chiunque può prendere il codice rilasciato sotto licenza BSD, modificarlo, integrarlo in un prodotto proprietario e rivenderlo senza l'obbligo di rendere pubblico il codice sorgente delle modifiche.
Un caso celebre di utilizzo della licenza BSD è Apple, che ha usato il sistema operativo FreeBSD come base per il suo sistema operativo MacOS a partire dalla versione Mac OS X (versione 10) in poi. In pratica, Apple ha preso il codice di FreeBSD, lo ha adattato e integrato nel proprio ecosistema, creando un sistema operativo proprietario senza essere obbligata a condividere il codice sorgente delle modifiche apportate. Questo è perfettamente legale sotto la licenza BSD, che non impone la stessa restrizione della GPL.
Wordpress o joomla: software gratuito sotto licenza GPL
WordPress e Joomla sono un esempio chiaro di software open source registrato sotto la licenza GPL. Sono scaricabili e installabili gratuitamente presso diversi provider. Ho già spiegato in altri articoli perché non utilizzo WordPress o Joomla ormai per alcun progetto (puoi leggere i miei articoli qui e qui). Ma c'è di più: mi disturba anche a livello etico come vengono utilizzati.
Il business degli "scrocconi digitali" si basa sull'ignoranza tecnica
Il business degli "scrocconi digitali" si basa principalmente sull'ignoranza tecnica del cliente. Questi consulenti approfittano del fatto che l'imprenditore, già sommerso dalle mille faccende quotidiane della sua azienda, non ha né il tempo né le competenze per approfondire le scelte tecnologiche che gli vengono proposte. Anziché concentrarsi sulla qualità e l'affidabilità degli strumenti,il cliente si affida a persone di cui pensa di potersi fidare, ed è comprensibilissimo.
La fiducia tradita: soluzioni standard vendute a caro prezzo
Purtroppo, questa fiducia viene spesso tradita. Questi "esperti" vendono soluzioni standard, facili da implementare, poiché si tratta di componenti da pochi dollari installati con un click o temi acquistati per 50 dollari, rivenduti poi a migliaia di euro. Queste soluzioni, però, non sono adatte alle esigenze specifiche dell'azienda e mancano di valore reale. La peggiore conseguenza? L'imprenditore si ritrova con uno strumento che non funziona come dovrebbe e che spesso si trasforma in un costo aggiuntivo a lungo termine, senza ottenere i risultati sperati.
I costi nascosti: buchi di sicurezza e plugin malfunzionanti
Alcuni di questi costi, in cui mi sono imbattuto più spesso, includono buchi di sicurezza evidenti, provocati da plugin malfunzionanti o sviluppati male, oppure plugin che smettono di essere aggiornati nel tempo, creando vulnerabilitào facendo crashare totalmente il sito web.
La questione etica: quanto donano questi "esperti" alla causa?
La questione etica che sollevo è semplice: se WordPress o Joomla sono sviluppati da volontari che vivono di donazioni, quanto donano questi "esperti" alla causa?
Il mio supporto al software open source
Io supporto il software open source (i miei server girano su Linux) e sono attivo in questo ambito da oltre vent'anni. Questi "esperti" che vendono WordPress o Joomla al prezzo di una soluzione personalizzata spesso non sanno nemmeno come funziona un server. Del resto,i sistemisti costano.e anche gli sviluppatori. La realtà è che chiunque può installare WordPress o Joomla gratuitamente con pochi clic su molti provider, direttamente tramite i loro pannelli di controllo.
Le vittime degli scrocconi digitali che diventano carnefici
Ho parlato con diverse persone che hanno seguito questi guru, e che inizialmente non sapevano nulla del prodotto che stavano utilizzando. Poi, una volta diventati consapevoli, le loro risposte sono state sorprendenti:
- "Se guadagnano a farlo, fanno bene."
- "Se viene comprato, significa che c'è mercato."
- "Se la gente è ignorante, buon per loro."
- "Così fanno tutti"
Questa mentalità giustifica un comportamento poco etico e denota una certa tolleranza al malcostume. Sfruttare l'ignoranza del cliente non ti assolve dalla responsabilità di averlo fregato. A livello psicologico, le persone, quando si rendono conto di aver commesso un errore, tendono a negarlo persino a sé stesse, ricorrendo a razionalizzazioni irrazionali. È un meccanismo di difesa noto come dissonanza cognitiva, che porta l'individuo a giustificare decisioni o azioni sbagliate pur di evitare il disagio psicologico di ammettere l'errore. Questo processo li porta a dire cose irrazionali o a cercare scuse per evitare di affrontare la realtà. Ho notato questo comportamento molto spesso nelle persone che orbitano nel mondo dei guru motivazionali, dove, pur di non ammettere che hanno seguito consigli sbagliati, continuano a giustificare scelte irrazionali o a difendere pratiche inefficaci. Questo atteggiamento dimostra chiaramente come abbiano subito una sorta di lavaggio del cervello, che li porta a difendere ciecamente certe idee, anche contro ogni evidenza.
L'etica nel web marketing: fare la cosa giusta
Non dico che si lavori per la gloria, ma credo che sia possibile guadagnare senza dover ingannare chi si fida di te. Mi piace guardarmi allo specchio ogni mattina sapendo di avere la coscienza pulita.
Un blog sviluppato da zero per alti volumi di traffico
Questi sono i motivi che mi hanno spinto, insieme ai miei partner di Emade, a sviluppare un prodotto ad hoc per gestire al meglio le comunità virtuali che amministriamo. Ad oggi, questa soluzione alimenta siti con centinaia di migliaia di utenti al giorno, come travel365.it
Come promesso, ecco i link alle licenze open source più famose per chi vuole approfondire:
Ora hai le idee più chiare?
Ora che sai la differenza tra un prodotto riciclato e rivenduto e uno sviluppato su misura, voglio lasciarti con un consiglio: non fidarti di quello che qualsiasi "guru" ti dice. Osserva i fatti, perché sono quelli a fare davvero la differenza.